Una conversazione è spesso (ma non sempre) costituita da uno scambio di storie, scambio il cui scopo è solo quello di rinnovare la coesione sociale tra i conversanti, ovvero confermare il loro legame di amicizia o di solidarietà.
Possiamo chiamare la conversazione di questo tipo “conversazione socializzante”.
La converszione socializzante può presentare una serie di problemi, come i seguenti:
- I conversanti desiderano realmente confermare la loro amicizia o solidarietà?
- In quale misura i conversanti gradiscono la compagnia l’uno dell’altro?
- Quali tipi di storie sono appropriate e quali sconvenienti?
- Come avviene la scelta delle storie da narrare?
- Come vengono costruite le storie da narrare? Sono copiate o costruite creativamente?
- Quali significati, giudizi e implicazioni relazionali, politiche, e/o sociali le storie narrate possono comportare? Quali ruoli reciproci possono presupporre e confermare?
- Quali richieste si possono nascondere nelle storie narrate?
- Quanto e come le storie narrate possono qualificare il narratore?
- Quanto la storia raccontata potrebbe riguardare il narratore?
- Quali sono i rischi connessi con lo scambio di storie per il narratore e per l’ascoltatore?
- Quanto la timidezza di uno o di entrambi i conversanti può incidere nello scambio di storie?
- Quanto la riservatezza di uno o di entrambi i conversanti può incidere nello scambio di storie?
- Che ruolo può avere l’umorismo nelle storie scambiate?
- Che ruolo può avere l’empatia nelle storie scambiate?
- Come può essere interpretato dai conversanti un silenzio prolungato durante la conversazione?
- Cosa rende una storia più o meno interessante o piacevole per l’ascoltatore?
- Può esserci una competizione tra i conversanti su chi narra le storie migliori?
- Ecc.
Per ognuno dei suddetti problemi si potrebbe scrivere un saggio psicologico.