Io e mio

Io e mio

Io sono la mia coscienza, e l’aggettivo possessivo “mio” non indica possesso, ma interconnessione e legame. Infatti la coscienza possiede solo la capacità di comandare i muscoli volontari e di prevedere il futuro (con tutti i limiti e gli errori del caso).

Pertanto, quando dico “il ‘mio’ inconscio” non intendo dire che io “possiedo” un inconscio, ma che esiste un inconscio legato alla mia coscienza, il quale interagisce con la mia coscienza. Potrebbe perfino darsi che il “mio” inconscio possieda e comandi la “mia” coscienza, ovvero il “mio” io.

Insomma, posso essere certo solo dell’esistenza in “me” di una coscienza e di un inconscio che interagiscono, ma non posso sapere con certezza come tali entità interagiscono, né se vi sia un rapporto gerarchico tra di esse, del tipo servo-padrone. Quasi certamente tra di esse c’è interdipendenza, nel senso che l’una non può esistere senza l’altra.

Inoltre ipotizzo un conflitto quasi permanente tra i due, in quanto ciascuna cerca di prevalere sull’altra, di dominarla, di costringerla a fare ciò che ciascuna vuole.

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